Il Counseling



Counseling letteralmente significa consigliare, consultarsi. In realtà, questa definizione non corrisponde a quello che in pratica avviene in una seduta o in un corso di counseling. O meglio, vi corrisponde se consideriamo che il consiglio o il consulto sia la singola persona che lo dà a sé stesso utilizzando il Counselor come punto di appoggio nel proprio percorso personale.

Il counseling, più che una scienza, è un’arte; un’arte antica che Socrate aveva chiamato MAIEUTICA (l’arte dell’ostetricia o della levatrice) e che, passando attraverso il dialogo, riusciva a tirar fuori
(quindi a far nascere) dall’allievo pensieri propri, desideri propri ed obiettivi propri. Egli usava battute brevi e taglienti che fungevano da stimolo per il lavoro interiore dell’allievo e non dava assolutamente suggerimenti, non tentava di persuadere e non insegnava (cioè non lasciava un segno), ma educava (educere, tirare fuori). Infatti, la verità non è insegnabile, perché è un sapere dell’anima, si può solo educare, cioè farla emergere dal profondo dell’inconscio.

Non si scopre nulla che già non sia in noi, solo qualcosa che non sappiamo di sapere o di volere o che avevamo dimenticato. Desideri profondi, obiettivi inconfessati, risorse nascoste alle quali attingere: tutta roba nostra. Così partoriamo la nostra verità. Mi piace pensare a Socrate come al primo grande Counselor nella storia del counseling. Egli è riuscito a trasferire al piano dell’anima ciò che sua madre, Filarete, faceva sul piano fisico: l’ostetrica. L’ostetrica non può decidere il momento del parto, né come il parto avverrà, né come sarà il bambino che nasce: può solo assecondare ed aiutare ciò che naturalmente sta avvenendo, è un tramite, un demiurgo. Così come la levatrice aiuta la madre a portare alla luce il bambino, il Counselor aiuta chi a lui si rivolge a portare alla luce la propria verità interiore. E questa è la prima grande metafora del counseling. E l’uso delle metafore nel dialogo è un cardine di questo metodo di ricerca interiore.

La grande opera viene svolta da ognuno su se stesso. Non possiamo e non dobbiamo aiutare nessuno che non voglia essere aiutato. Il metodo socratico, che è esattamente il metodo del moderno
counseling, consiste nel portare alla luce l’infondatezza delle convinzioni limitanti, cioè di quelle convinzioni che diamo scontatamente per vere e che, invece, ad un attento esame, si rivelano solo opinioni e non verità profonde.

Il compito del Counselor è, quindi, quello di prendere per mano il cliente ed accompagnarlo a vedere le proprie verità profonde a dispetto delle sue convinzioni, che derivano da una miriade di fattori ambientali, stridono con i veri desideri e non appartengono all’essere.

Definirei il counseling come un metodo di autoguarigione dell’anima alla quale vengono somministrati stimoli in dose omeopatica.


 B U O N A   V I T A   A   T U T T I   V O I

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