L’influsso degli avi sul nostro progetto di vita : la Psicogenealogia



L’influsso degli avi sul nostro progetto di vita è innegabile. Un figlio non viene concepito, atteso e generato solo per sé stesso, ma per obbedire a sogni e desideri il più delle volte inespressi o irrealizzati del clan familiare.

Sul figlio i genitori proiettano sogni e aspettative talvolta inconsce. Quando veniamo al modo siamo già portatori di numerose missioni da compiere: riparare torti subiti, ristabilire equilibri perduti, riscattare pesanti rinunce, ripetere ostinatamente determinate emozioni in nome di legami invisibili, obblighi d’amore occulti, nei confronti dei nostri antenati, così agiamo con la sensazione di avere un vuoto da colmare, un’ingiustizia a cui porre rimedio, un equilibrio da restaurare.

È possibile decodificare la programmazione inconscia ereditata al momento della nascita dal clan familiare. Per Psicogenealogia ( La psicogenealogia affronta i “legami affettivi invisibili” che ci uniscono ai nostri avi sospingendoci a fare della nostra vita l’incarnazione di un mito transgenerazionale. Attori sulla scena della vita, interpretiamo ruoli che ci consentono di mantenere in vita le emozioni e i destini dei nostri avi, spinti da null’altro che da “obblighi d’amore” inconsci).

si intende la volontà di considerare il progetto di vita di un individuo come frutto dei compiti di compensazione del destino familiare che egli ha ricevuto fin dal momento del suo concepimento. Se prima della sua nascita la madre ha subito degli aborti, il figlio riceve anche gli incarichi che i genitori avevano proiettato sul figlio non nato. Il mancato adempimento delle missioni di compensazione assegnate crea un conflitto interiore che spinge l’individuo a manifestare una sorta di auto boicottaggio che gli può provocare danni ingenti.

Esempi di auto boicottaggio: L’impossibilità di godere i frutti del proprio benessere economico o la difficoltà a realizzare un benessere economico, una bocciatura a un concorso importante, una rinuncia agli studi, problemi di inserimento nel mondo del lavoro, “fatalità” che fanno effettuare investimenti sbagliati, portano a fallimenti economici, fanno sposare il partner che non si ama o creano difficoltà ai tentativi di formare una famiglia e di generare dei figli, possono essere visti come tanti esempi di auto boicottaggio.

In generale si potrebbe dire che i torti subiti da un avo possono divenire nel discendente missioni riparatrici, i fallimenti possono trasformarsi nell’incapacità di creare relazioni e condizioni proficue, i traumi in depressioni, le sofferenze in carenza di fiducia nelle proprie possibilità e in quelle della vita, lo stress accumulato di generazione in generazione può materializzarsi nelle malattie fisica e nell’impasse psicologica. Si possono plasmare così due tipi di nevrosi- sociali

Nevrosi da scacco o nevrosi di classe.

Nevrosi da scacco: è la difficoltà dei discendenti di modificare le condizioni di vita economiche, sociali, professionali della famiglia.

La nevrosi di classe nasce dai limiti imposti alla realizzazione personale dal codice familiare di norme e tradizioni: non devi superare tuo padre e tua madre, fai come abbiamo fatto noi, é meglio andare sul sicuro, moglie e buoi dei paesi tuoi, non uscire dal seminato.

Comprendere quali archetipi, immagini, memorie, e miti ti influenzano e in quale modo, può portarti alla consapevolezza e di seguito risolvere la tua nevrosi sociale e superare i limiti imposti dall’autoboicotaggio inconscio.

Evidenziando come liberarsi dall’autoboicottagio inconscio significa riuscire ad attingere al proprio potenziale per crescere in ogni campo della vita personale e professionale.

Il nostro destino non è scritto nella pietra, ma nelle ombre di chi ci ha preceduti, e nei nostri sogni onirici e desideri profondi. Ciascuno di noi vive mettendo in scena un mito: vedere questo mito, evocare e imparare a dialogare con le immagini degli antenati e dei sogni, significa avviarsi alla guarigione.


N.B. Il counselling, nelle sue più svariate diramazioni, è impiegato nella relazione d’aiuto a scopi non-terapeutici, bensì spirituali, educativi, filosofici, creativi. Il counselling si rivolge a persone sane che vogliono intraprendere un percorso di conoscenza di sé e di crescita interiore e non si sostituisce all’opera di medici e psicoterapeuti. Se pensi di avere una patologia devi rivolgerti al tuo medico.

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